Amore per le donne, per la politica, per la propria terra. Partire da questo sentimento intenso sempre e comunque in ogni cosa da fare. È questa la grande lezione contenuta in “Illusione d’amore” di Carlo Mellea, edito dalla Pellegrini di Cosenza e dato alle stampe in questi giorni. Il primo libro di Mellea, soveratese del 1948, fu pubblicato qualche anno addietro per festeggiare i vent’anni dell’osservatorio “Falcone, Borsellino, Scopelliti”, fondato da lui nel 1991. Da tempo lavorava al nuovo testo di cui fanno parte diversi saggi – firmati da Angela Paravati, Arcangelo Badolati, Rosa Elena Piperata, Gioacchino Criaco, Pietro Comito, Manuela Iatì, Attilio Sabato, Francesco Ranieri, Isabella Corasaniti, Maria Anita Chiefari, Mario Magno, Giuseppe Lumia, Doris Lo Moro, Anna Ascani, Iole Speranza, Federica Roccisano, Katia Tassone, Federica Tomasello, Susanna Perri, Anna Rosa Melecrinis, i ragazzi del Liceo Scientifico Guarasci di Soverato, Erica Gerardini, Wanda Ferro – e che avrebbe dovuto completare proprio nei giorni in cui è scomparso (Mellea è morto improvvisamente l’otto marzo del 2018). Il testo passa in rassegna tutte le sfaccettature dell’amore raccontate al lettore dai vari autori a seconda del proprio ruolo e della propria esperienza personale. Un libro completato e assemblato dal comitato scientifico del “nuovo” Osservatorio Nazionale “Falcone-Borsellino” che raccoglie l’eredità di quello precedente e continua a vivere e portare avanti la cultura dell’antimafia nel nome del suo storico fondatore. Carlo Mellea andava a parlare di legalità nei quartieri più difficili e nelle scuole di tutte le città della Calabria, insieme a giornalisti e magistrati, per diffondere tra i ragazzi un profondo concetto di giustizia divenuto sempre più importante nella società contemporanea.