“Hanno fatto bene ad ammazzare Padre Puglisi”. Un uomo ha così minacciato Maurizio Artale, il presidente della casa museo dedicata al prete ucciso il 15 settembre 1993 da Cosa Nostra.
Il fatto è accaduto proprio davanti allo stabile dedicato al beato, nel quartiere Brancaccio di Palermo. Un’abitazione che oggi ospita il Centro di accoglienza Padre Nostro.
A denunciare l’accaduto è stato lo stesso Artale, che si è sfogato in un lungo post su Facebook, nel quale si legge: “Capita che un energumeno, venuto fuori dal portone del civico n.3 di piazzetta Beato Giuseppe Puglisi (già piazzale Anita Garibaldi), a torso nudo, con barba folta e nera così come la sua capigliatura alla moda, si diriga verso di me con un fare pari a quello di un rinoceronte che carica la sua preda”. E ancora: “Capita che l’energumeno, puntandomi il dito in faccia, mi urli che per colpa mia lui non può più posteggiare la moto sotto il suo balcone e che da quando io ho comprato quella casa, indicando con l’indice la Casa museo dove ha vissuto il beato Giuseppe Puglisi, in quella piazza non c’è più pace. Così l’energumeno aggiunge che, non appena avesse visto una moto dei volontari del Centro sul marciapiede, ci avrebbe pensato lui”.
Poi, appunto, la frase choc: “Hanno fatto bene ad ammazzarlo”. Un’esternazione che ha fatto alterare non poco Artale che ha sfidato l’uomo a ripetere quelle parole. E il losco figuro ha ribadito senza vergogna: “Hanno fatto bene ad ammazzare u parrinu, non mi spavento di nessuno”.
Un brutto episodio che ha fatto sbottare Maurizio Artale, che rimprovera gli abitanti del quartiere che hanno assistito alla scena sul piazzale di non essere intervenuti:“Ma dove erano poc’anzi le centinaia di persone che hanno esposto lenzuoli bianchi ai balconi in occasione della venuta del Papa? Come mai nessuno è sceso dalla propria abitazione per cercare di condurre alla ragione l’energumeno? Come mai quando ho alzato lo sguardo verso le finestre e i balconi prospicienti la piazzetta, non c’era nessuno? Questo non deve capitare. Quei lenzuoli bianchi devono diventare lo specchio della coscienza. Oggi su quella piazzetta devono decidere da quale parte stare”.
Fonte: il Giornale